Quel pomeriggio uscii di casa con le ali ai piedi e la chitarra nella custodia, che ormai mi portavo appresso solo per non destare sospetti, quanto all'apprendimento poi..non me ne poteva fregar di meno, tuttavia un certo progresso c'era pur stato..grazie anche a qualche "dritta" impartita da un mio coetaneo piuttosto bravo nel suonarla che mi aveva spiegato come seguendo l'orecchio fosse possibile progredire senza studiare troppo..e tanto mi bastava! Quando giunsi da lei la trovai ad accogliermi come di sua abitudine sulla porta socchiusa, in vestaglia da camera e con i lunghi capelli sciolti, la vestaglia incrociata sul davanti lasciava libera alla vista una generosa porzione di scollatura da non poterne distoglere lo sguardo,lei ridendo compiaciuta mi prese per mano e senza altro indugio mi introdusse nel santa santorum della casa:la sua camera da letto. Quel giorno il suo attempato e morigerato consorte si trovava fuori sede per un paio di giorni...mi disse:"oggi baffone non c'è" partito per la Basilicata.. al funerale di un suo parente prossimo...ci siamo sentiti da poco..rientra fra un paio di giorni.. e mentre mi diceca queste parole avvicinatasi al lettone ancora disfatto vi si lasciò cadere all'indietro con le braccia protese in avanti..in un chiaro gesto di invito a raggiungerla..io lasciata cadere la chitarra che emise un suono non proprio "armonico" nel toccare il pavimento..feci altrettanto prendendo posto al suo fianco così come mi trovavo ancora vestito di tutto punto. Lei mi redarguì dicendomi.."ma si entra nel letto così?" almeno le scarpe...che subito mi tolsi.. lei si avvicinò alla finestra per accostare meglio le tende che lasciavano filtrare una fastidiosa lama di luce proprio li sul letto.. mise un disco di musica dolce sul piatto del giradischi..spruzzò nell'aria un pò del suo profumo preferiro, passando nella nuvoletta per accoglierne un po su di lei..mai più mi capitò in seguito di incontrare una donna che dedicasse tanta cura ai particolari, ma al tempo non ero consapevole di niente...e anche se mi fossi trovato in una stalla disteso su una balla di fieno, per me non avrebbe fatto una gran differenza, preso com'ero dalla sua persona. Tornò a me dicendomi:" ma dai rilassati..non ti mangio mica sai? togliti almeno le calze e i pantaloni...o hai freddo..forse..." Freddo? stavo andando a fuoco! i sensi in sobbuglio...il "coniglio" ricominciò a scalciare dentro le mutande.. in modo sempre più insistente, mi tolsi disordinatamente tutti gli indumenti che avevo addosso, li davanti a lei, restai nudo.. con un'erezione degna di far da asta di bandiera al C.T. INVINCIBILE..gloriosa unità della patria marina militare. Lei lasciò cadere a terra la vestaglia...salì sul letto carponi e si sistemò vicino a me con movenze feline adagiandosi su un fianco,leggermente sollevata,appoggiata su un gomito..i miei occhi si beavano alla vista di quegli indumenti intimi che io sino ad allora avevo sempre e solo visto stesi ad asciugare e sui quali mi ero posto non poche domande..ora erano li davanti a me...tutte le risposte mi furono date..ogni cosa al suo posto..reggiseno..mutande...reggicalze e calze tutto rigorosamente nero! mio Dio che meraviglia! al tempo i fottutissimi collant ancora non esistevano.

Todos los participantes ha superado la edad de 18 años.